1907. Lo sportivo che vediamo nella foto, vicino ad un magnifico puro sangue di nome Febo è Domenico Baghini, nato a Cura il 26 gennaio 1867, meglio conosciuto come “l’uomo cavallo”. Perchè questo appellativo? Il Baghini, dotato di una resistenza fisica non comune, fu un podista dalle prestazioni eccezionali. Quando si accorse, lui che allevava bestiame allo stato brado, di poter rincorrere un vitello o un manzo per ore senza stancarsi, volle cimentarsi con qualcosa che avrebbe dovuto essere più forte dell’uomo e degli animali. E sfidò la locomotiva! Partirono dalla stazione di Vetralla, treno e Baghini, diretti alla stazione di Vico Matrino. Un percorso di quattro chilometri e cinquecento metri tutto in salita. Ebbene per tutto il percorso la locomotiva fu dietro al Baghini che arrivò al traguardo con cinquanta metri di distacco. Fu un trionfo! Da questa prova prese il via la sua carriera da podista. E per molti anni, dal 1900 al 1910 corse in vari paesi italiani e dell’Europa (corse anche a Tunisi) arrivando sempre primo e rare volte secondo. Ma le sfide più appassionanti non sono quelle con altri campioni ma quelle con il cavallo. Partivano alla pari su un percorso di 10 chilometri e all’arrivo il Baghini era sempre primo. I cavalli venivano messi a disposizione dagli stadi o dai paesi dove andava a correre . Un’impresa rimasta famosa fu quella per andare a correre a Parigi. Un giornale sportivo romano gli fornì la somma necessaria per il viaggio. Lui intascò i soldi e partì a piedi. Fece Cura-Parigi con tappe 800-100 chilometri al giorno e una di 120. Arrivò a Parigi così riposato e fresco, che il giorno dopo giunse al Parco dei Principi con dieci minuti di distacco dal secondo: il grande corridore Siret. Conquista il Campionato Italiano nel 1910 a 43 anni! Muore il 6 settembre 1943.